Villa Rosebery
Dati storici
Attualmente proprietà dello Stato italiano e utilizzata come residenza del Presidente della Repubblica durante i suoi soggiorni napoletani.
Fin dalle notizie più antiche si componeva di tre corpi: il Belvedere più a monte, Pietra Salata in riva al mare corrispondente sulla mappa Carafa al “Cas. del Costa”, Gaudioso a livello intermedio.
Nel 1800 il conte Giuseppe De Thurn acquistò l’intera tenuta con i tre casamenti utilizzando il vitalizio che il re Ferdinando gli aveva concesso in cambio dei suoi servigi di presidente della corte marziale che aveva condannato a morte l’ammiraglio Francesco Caracciolo per aver sposato la causa della repubblica del ’99.
Nel 1820 la proprietà passò ad Agostino Serra duca di Terranova e principe di Gerace che la trasformò in una lussuosa residenza facendola riprogettare dal famoso architetto francese Stefano Gasse che aveva introdotto a Napoli il neoclassicismo e che qui rispettò la vecchia articolazione volumetrica agendo sulla ristrutturazione dei singoli edifici; all’epoca risale la realizzazione dell’attuale strada d’accesso corrispondente a via Ferdinando Russo (fino ad allora la zona era stata accessibile solo via mare).
Nel 1857 la villa fu acquistata da Luigi di Borbone, conte di Aquila, fratello di Ferdinando II; il conte aveva sposata Ianuaria di Braganza figlia dell’Imperatore del Brasile per cui la villa fu chiamata “La Brasiliana”.
Dopo vari passaggi la villa nel 1897 fu acquistata da lord Primrose conte di Rosebery statista inglese che vi si ritirò a vita privata.
Nel 1909 la villa passò al governo britannico che la utilizzò come residenza per i suoi ambasciatori e poi nel 1932 la donò allo Stato italiano che la destinò a residenza estiva dai principi di Piemonte; in tale veste fu chiamata villa Maria Pia come la principessina che lì nacque nel 1934.
Vittorio Emanuele III ne fece la sua residenza nel 1944 durante la “luogotenenza del Regno” e poi il 9 maggio 1946 vi firmò la sua abdicazione in favore di Umberto II e di lì si imbarcò sulla nave della Marina militare che lo condusse in esilio. (da Posillipo di R. de Fusco ed. Electa Napoli e da Le ville di Napoli di Y. Carbonaro e L. Cosenza ed. Newton Compton).
La descrizione dei vari fabbricati e aspetti della villa viene articolata in diverse pagine alle quali si rimanda anche per le rispettive gallerie fotografiche: Grande Foresteria, Orangerie, Palazzina Borbonica, Piccola Foresteria e Casina a mare, il Parco, il porticciolo, le vedute panoramiche.
Attualmente proprietà dello Stato italiano e utilizzata come residenza del Presidente della Repubblica durante i suoi soggiorni napoletani.
Fin dalle notizie più antiche si componeva di tre corpi: il Belvedere più a monte, Pietra Salata in riva al mare corrispondente sulla mappa Carafa al “Cas. del Costa”, Gaudioso a livello intermedio.
Nel 1800 il conte Giuseppe De Thurn acquistò l’intera tenuta con i tre casamenti utilizzando il vitalizio che il re Ferdinando gli aveva concesso in cambio dei suoi servigi di presidente della corte marziale che aveva condannato a morte l’ammiraglio Francesco Caracciolo per aver sposato la causa della repubblica del ’99.
Nel 1820 la proprietà passò ad Agostino Serra duca di Terranova e principe di Gerace che la trasformò in una lussuosa residenza facendola riprogettare dal famoso architetto francese Stefano Gasse che aveva introdotto a Napoli il neoclassicismo e che qui rispettò la vecchia articolazione volumetrica agendo sulla ristrutturazione dei singoli edifici; all’epoca risale la realizzazione dell’attuale strada d’accesso corrispondente a via Ferdinando Russo (fino ad allora la zona era stata accessibile solo via mare).
Nel 1857 la villa fu acquistata da Luigi di Borbone, conte di Aquila, fratello di Ferdinando II; il conte aveva sposata Ianuaria di Braganza figlia dell’Imperatore del Brasile per cui la villa fu chiamata “La Brasiliana”.
Dopo vari passaggi la villa nel 1897 fu acquistata da lord Primrose conte di Rosebery statista inglese che vi si ritirò a vita privata.
Nel 1909 la villa passò al governo britannico che la utilizzò come residenza per i suoi ambasciatori e poi nel 1932 la donò allo Stato italiano che la destinò a residenza estiva dai principi di Piemonte; in tale veste fu chiamata villa Maria Pia come la principessina che lì nacque nel 1934.
Vittorio Emanuele III ne fece la sua residenza nel 1944 durante la “luogotenenza del Regno” e poi il 9 maggio 1946 vi firmò la sua abdicazione in favore di Umberto II e di lì si imbarcò sulla nave della Marina militare che lo condusse in esilio. (da Posillipo di R. de Fusco ed. Electa Napoli e da Le ville di Napoli di Y. Carbonaro e L. Cosenza ed. Newton Compton).
La descrizione dei vari fabbricati e aspetti della villa viene articolata in diverse pagine alle quali si rimanda anche per le rispettive gallerie fotografiche: Grande Foresteria, Orangerie, Palazzina Borbonica, Piccola Foresteria e Casina a mare, il Parco, il porticciolo, le vedute panoramiche.