piazza Cavour
Anticamente la piazza era denominata largo delle Pigne per la presenza di alberi di pino che comunque furono divelti già dal 1630 ed era un’area fuori le mura vicereali come mostra la veduta Lafréry del 1556 appresso riportata.
La piazza fu poi urbanizzata a partire dal Seicento quando cominciò a venire meno la funzione militare delle mura.
Fino al Settecento la piazza era percorsa da un alveo di acque meteoriche provenienti dall’altura di S.Efremo e dalla Stella e regolate nel tempo da strutture di contenimento e ponticelli; detto alveo fu poi coperto dall’ing. Sciarretta nel 1755 su commissione del Tribunale delle Fortificazioni .
Versante sud
All’angolo con via Costantinopoli sorgeva l’antico bastione delle mura vicereali, bastione che dal Settecento era stato acquisito e convertito in abitazioni dai monaci di S.Aniello a Caponapoli: il De Horatiis aveva acquisito il suolo ai primi dell’Ottocento a seguito della soppressione dei monasteri e vi aveva realizzato l’attuale fabbricato.
A seguire vi è una cortina di fabbricati che nacque nel Seicento ad opera degli stessi monaci di sant’Aniello che avevano ottenuto la licenza per costruire delle case redditizie sul sito delle mura vicereali ormai inutilizzate. Tale cortina acquisita nell’Ottocento da altri proprietari fu poi rinnovata e sopraelevata fino ad assumere l’aspetto attuale.
La parte successiva di questo versante fino a via Duomo e quindi a cavallo di porta san Gennaro era stata oggetto in un intervento voluto da Gioacchino Murat nel 1810 che prevedeva, a seguito della demolizione delle mura e del riempimento del relativo fossato, la edificazione di una bassa cortina edilizia con un piano terra adibito a botteghe e un piano superiore adibito ad abitazioni in maniera da lasciare la visuale libera verso il pianoro dell’antica Neapolis – Caponapoli.
La cortina fu di fatto completata nel 1855 e prevedeva solo due interruzioni a parte la porta: una grande scalinata che doveva collegare piazza Cavour con la collina di Caponapoli, scalinata che non fu mai realizzata essendo stata sostituita da un Teatro Partenope, e la chiesa di Santa Maria delle Grazie tuttora esistente.
La parte di cortina all’angolo con via Duomo fu sostituita dal palazzo Francesconi nell’ambito del progetto del 1861 per l’allargamento di via Duomo, mentre la parte tra via Duomo e la porta sopravvive tuttora.
Un’altra parte di questa cortina bassa fu demolita tra il 1947 e i 1955 per consentire la costruzione della rampa Maria Longo e successivamente dell’edificio scolastico multipiano progettato da Camillo Guerra.
Qualche anno dopo gran parte della cortina bassa venne abbattuta per realizzare i due palazzoni multipiani ai due lati della citata chiesa.
Versante nord
La veduta Baratta del 1629 mostra una quasi completa urbanizzazione dell’area triangolare compresa tra la piazza, il palazzo dei Regi Studi (oggi Museo Nazionale), via Stella, la salita Stella e il terrapieno del giardino di santa Teresa.
Tale area , detta delle Cavaiole per la presenza di una cava di pietre, era occupata da modeste costruzioni originariamente di proprietà del monastero di Santa Teresa che le utilizzava come case redditizie, case che probabilmente erano occupate dagli stessi lavoranti della cava.
La stessa veduta Baratta mostra essere già completata l’edificazione di tutto il versante nord della piazza compreso il complesso di S.Maria del Rosario alle Pigne.
Ciò è confermato dalla carta Marchesi del 1813 di cui si allega stralcio.
Tale cortina ha caratteri abbastanza uniformi di stampo ottocentesco.
Napoli Atlante della città storica Italo Ferraro Napoli 2002