Palazzo Mannajuolo 36 37
Caratteristiche storiche e artistiche
Fu realizzato tra il 1910 e il 1911 dal costruttore Giuseppe Mannajuolo che si avvalse della progettazione dell’architetto Giulio Ulisse Arata uno dei capiscuola del liberty napoletano. L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica che si uniscono ad angolo con un prospetto a grandi vetrate (occupato un tempo dal negozio “La maison suisse” e prima ancora da UPIM). Oltre che per l’originalità e la decorazione del prospetto d’angolo l’edificio è famoso per la sua scala principale ad andamento ellissoidale, unica nella produzione architettonica napoletana (ADR). E’ uno degli esiti più alti del liberty napoletano nel quale le suggestioni delle recenti esperienze europee si coniugano con una intelligente rilettura della tradizione storica e segnatamente barocca. L’eclatante corpo d’angolo costituisce una felice soluzione al delicato ambito urbanistico, all’incongruo snodo a Y tra le vie dei Mille, Filangieri e i gradini D’andrea. Viene qui ottenuto un fondale monumentale per la via dei Mille mediante un complesso gioco di masse, ricco di effetti dinamici generati dal contrasto tra i vari elementi compositivi: all’impianto ellittico dei livelli inferiori, dominati dall’arcone a sesto ribassato e caratterizzati dalla netta prevalenza delle superfici vetrate, corrisponde l’andamento concavo a balze poligonali della parte superiore in grado di allinearsi alle fughe prospettiche delle strade mediante i poderosi cornicioni; in sommità una semicupola belvedere conferma gli intenti scenografici. Interessante risulta anche il simmetrico prospetto su via Filangieri dove grazie all’utilizzazione di pilastri in c.a. appaiono chiaramente le diverse funzioni presenti nel moderno edificio: botteghe e uffici ai livelli inferiori, residenze a quelli superiori. Molto ricco è l’apparato ornamentale , dai plurimi effetti dati dall’accurata plastica dei cementi decorativi e dall’elegante disegno dei ferri battuti. (NG scheda di Fabio Mangone)
Fu realizzato tra il 1910 e il 1911 dal costruttore Giuseppe Mannajuolo che si avvalse della progettazione dell’architetto Giulio Ulisse Arata uno dei capiscuola del liberty napoletano. L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica che si uniscono ad angolo con un prospetto a grandi vetrate (occupato un tempo dal negozio “La maison suisse” e prima ancora da UPIM). Oltre che per l’originalità e la decorazione del prospetto d’angolo l’edificio è famoso per la sua scala principale ad andamento ellissoidale, unica nella produzione architettonica napoletana (ADR). E’ uno degli esiti più alti del liberty napoletano nel quale le suggestioni delle recenti esperienze europee si coniugano con una intelligente rilettura della tradizione storica e segnatamente barocca. L’eclatante corpo d’angolo costituisce una felice soluzione al delicato ambito urbanistico, all’incongruo snodo a Y tra le vie dei Mille, Filangieri e i gradini D’andrea. Viene qui ottenuto un fondale monumentale per la via dei Mille mediante un complesso gioco di masse, ricco di effetti dinamici generati dal contrasto tra i vari elementi compositivi: all’impianto ellittico dei livelli inferiori, dominati dall’arcone a sesto ribassato e caratterizzati dalla netta prevalenza delle superfici vetrate, corrisponde l’andamento concavo a balze poligonali della parte superiore in grado di allinearsi alle fughe prospettiche delle strade mediante i poderosi cornicioni; in sommità una semicupola belvedere conferma gli intenti scenografici. Interessante risulta anche il simmetrico prospetto su via Filangieri dove grazie all’utilizzazione di pilastri in c.a. appaiono chiaramente le diverse funzioni presenti nel moderno edificio: botteghe e uffici ai livelli inferiori, residenze a quelli superiori. Molto ricco è l’apparato ornamentale , dai plurimi effetti dati dall’accurata plastica dei cementi decorativi e dall’elegante disegno dei ferri battuti. (NG scheda di Fabio Mangone)