Durante i lavori di costruzione del palazzo della Foresteria (attuale Prefettura) con decreto del 27 luglio 1814 fu aperto, anche per dare maggiore respiro laterale al palazzo stesso, il largo intitolato alla regina Carolina moglie di Gioacchino Murat; l’apertura della piazza comportò la scomparsa del vicoletto S. Spirito, del Fondaco dei Pellegrini e del tratto terminale del vico S. Spirito, la cui differenza di quota rispetto alla piazza venne risolta con una gradinata.
La piazza a seguito della restaurazione borbonica venne poi denominata “Strada S. Francesco di Paola” e come tale è indicata sulla pianta del Quartiere di metà 800.
Dopo l’Unità di Italia venne stranamente riassegnato il nome originario. (da Rileggere Napoli nobilissima di R. De Fusco Liguori Editore)
La piazza a seguito della restaurazione borbonica venne poi denominata “Strada S. Francesco di Paola” e come tale è indicata sulla pianta del Quartiere di metà 800.
Dopo l’Unità di Italia venne stranamente riassegnato il nome originario. (da Rileggere Napoli nobilissima di R. De Fusco Liguori Editore)