via Cisterna dell’olio
Notizie storiche
La via prende il nome da cisterne sotterranee per la conservazione dell’olio (supponiamo pubbliche), costruite nel 1588 dall’architetto V. Della Monica.
Questo si inquadra nella tendenza a realizzare depositi annonari in prossimità delle mura cittadine, così come avvenne nello stesso periodo e nella stessa zona per le Fosse del grano.
All’interno delle mura infatti lo spazio era prezioso e quindi questi depositi di scorte alimentari venivano ubicati all’esterno ma in adiacenza alle mura in maniera da poter essere agevolmente difese dai cannoni in caso di assedio.
L’area in questione era fuori dalle mura aragonesi, ma all’interno e a ridosso delle mura toledane, che si ergevano tra le due attuali cortine di palazzi parallele su vico Carceri Sanfelice e via Cisterna dell’olio.
Alle prime cisterne realizzate sul lato nord del primo tratto della strada se ne aggiunsero nel 1731 altre quattro sul lato sud (lato cinema Modernissimo) ed è proprio in una di queste quattro cisterne che nel 1921 fu ricavata la sala del cinema Modernissimo.
Le cisterne del lato nord furono comunque dismesse nel 1787.
Nel frattempo erano state realizzate delle cortine continue di palazzi su ambo i tratti della strada, così come si può vedere dalla carta Carafa del 1775 di cui si riporta appresso uno stralcio.
La via prende il nome da cisterne sotterranee per la conservazione dell’olio (supponiamo pubbliche), costruite nel 1588 dall’architetto V. Della Monica.
Questo si inquadra nella tendenza a realizzare depositi annonari in prossimità delle mura cittadine, così come avvenne nello stesso periodo e nella stessa zona per le Fosse del grano.
All’interno delle mura infatti lo spazio era prezioso e quindi questi depositi di scorte alimentari venivano ubicati all’esterno ma in adiacenza alle mura in maniera da poter essere agevolmente difese dai cannoni in caso di assedio.
L’area in questione era fuori dalle mura aragonesi, ma all’interno e a ridosso delle mura toledane, che si ergevano tra le due attuali cortine di palazzi parallele su vico Carceri Sanfelice e via Cisterna dell’olio.
Alle prime cisterne realizzate sul lato nord del primo tratto della strada se ne aggiunsero nel 1731 altre quattro sul lato sud (lato cinema Modernissimo) ed è proprio in una di queste quattro cisterne che nel 1921 fu ricavata la sala del cinema Modernissimo.
Le cisterne del lato nord furono comunque dismesse nel 1787.
Nel frattempo erano state realizzate delle cortine continue di palazzi su ambo i tratti della strada, così come si può vedere dalla carta Carafa del 1775 di cui si riporta appresso uno stralcio.
Il singolare tracciato ad angolo retto della via rispecchia nella prima parte (lato Toledo) la direzione delle mura vicereali toledane nel tratto che termina con la Porta Reale Nuova e nel secondo tratto (lato via Capitelli) la direzione (presunta) delle mura aragonesi nel tratto che termina in piazza del Gesù Nuovo e quindi con la Porta Reale Aragonese: vedi stralcio del grafico delle cinte murarie tratto dallo studio di Aldo Pinto e Adriana Valerio su Sant’Antoniello a Port’Alba dove le mura toledane sono indicate in azzurro e quelle aragonesi in violetto.
Da Napoli Atlante della città storica di Italo Ferraro ed. CLEAN