Via originariamente denominata corso Umberto I e poi viale Regina Elena, realizzata in occasione della colmata a mare del tratto di costa compreso tra piazza Vittoria e Mergellina, completata come tracciato viario nel 1873. La via larga oltre 40 metri si richiama ai boulevards parigini e ne adotta anche le contre-allées, piccole carreggiate laterali adibite a galoppatoio o comunque a traffico locale.
Le piante della città di Napoli edite dall’Ufficio topografico nel 1870 riportano già la strada parzialmente edificata (vedi galleria immagini).
L’urbanizzazione di questa strada conserva le caratteristiche di quella della Riviera di Chiaia in quanto viene adottata dalle famiglie nobili napoletane per acquisire una seconda residenza sul mare: questo si rileva dagli stemmi nobiliari che spiccano sulla quasi totalità dei portali d’ingresso dei fabbricati. Altra caratteristica abbastanza diffusa è il doppio ingresso che diversi palazzi lato mare presentano sia su viale Gramsci sia su via Caracciolo.
I fabbricati sono quasi tutti di grande volumetria e in stile per lo più eclettico.
Le piante della città di Napoli edite dall’Ufficio topografico nel 1870 riportano già la strada parzialmente edificata (vedi galleria immagini).
L’urbanizzazione di questa strada conserva le caratteristiche di quella della Riviera di Chiaia in quanto viene adottata dalle famiglie nobili napoletane per acquisire una seconda residenza sul mare: questo si rileva dagli stemmi nobiliari che spiccano sulla quasi totalità dei portali d’ingresso dei fabbricati. Altra caratteristica abbastanza diffusa è il doppio ingresso che diversi palazzi lato mare presentano sia su viale Gramsci sia su via Caracciolo.
I fabbricati sono quasi tutti di grande volumetria e in stile per lo più eclettico.